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LA CORDATA DEVIATAROMANA E’ solo allora 2011 che non si sapeva bene bene tutto .2020. consulta anche l'articolo IL VENUSIANO VESUVIANO @1 DOSSIER PARTE SECONDA LA
CONTESTUALIZZAZIONE
DELLA
GRANDEDISCOVERY
1
e 2 e 3. LE STAGIONI EVERSIVE.
Maggio 2008 .. "la spinta
con Cascini" : era appena scattata la
trappola della Cecchignola per Paolo
Ferraro monitorata personalmente la honey trap laziale da
Palamara
il
4
gennaio 2008 ...
Ma "svelata e fallita nel novembre 2008 la
operazione
militar
coperta
'Mission impossible Paolo
Ferraro' sarebbe stata poi
violentemente coperta la intera
macchinazione. "
*** leggi bene
oltre ***
VIDEO ALLEGATO
A
QUESTA
MAIL
con audio "Maggio 2008
Palamara&Cascini" 52 secondi da
ascoltare attentamente ...
@2
IL venusiano vesuviano e
tutti gli altri
Giuseppe Cascini, il membro
del CSM eletto automaticamente per
accordo “consociativo” tra
AREA-MD, MI e UNICOST, Il
venusiano vesuviano di ricca
ascendenza mercantile (pronipote
di Achille Lauro) e per parte di
madre di etnia infangata per le
sue oscure e segrete propensioni
nei fatti sioniste che lo
affiliano come primo esponente ad
una buona parte della cordata romana
"Papè Aleppe" in quota
centrale già incistata nel gruppo
specializzato "reati contro
l'economia" della Procura di Roma,
nelle ultime importanti vicende
che stanno travolgendo
magistratura e CSM ha scimmiottato
Paolo Ferraro, facendo "lui"
pubblicamente un parallelo con le
vicende P2 degli anni ottanta.
Eppure dal 2012 era Paolo
Ferraro che aveva iniziato ad
analizzare e scoperto se non il
tutto una buona parte poi
estendendo la visuale, ma ben
altra analisi e aderenza al reale
.. (per quanto mi riguarda il
termine "nuova P2" era ed è
inadeguato)
N.B:
L'articolo e commento del 2012
è dell'autore del
sito ,
giornalista professionale ,che
venne a scoprire sulla fine
degli anni ottanta ciò che lo ha
costretto a passare in
clandestinità .
Viene da un altro pianeta
(altra casta) Giuseppe Cascini e
crede di poter imbambolare tutti e
di sfangarla così, sempre ..come
da "protocollo" savio che insegna
la mutagenesi ed il polimorfismo
infiltrandosi anche tramite terzi
apporti, per acquisire e mantenere
il controllo e potere, fine ultimo
della cordata, ma foriero della
eliminazione anche “illegale”
degli avversi e “fuori” della
eliminazione di”testimoni”
funzionale alla scalata supportata
da componenti di apparati altri
collegati.
Peccato che Cascini
letteralmente "fece proprio" nel
marzo 2011 l’intrigo sotterraneo
nella vicenda Paolo Ferraro
sfociata nella grandediscovery
rivendicando a copertura il tutto
:”tutto ciò che fa Stefano Pesci è
fatto da me“, dopo esser stato da
me sollecitato “ma che state
combinando ?!” .. e tutto il resto
ce lo vogliamo mettere che vede
tutta la cordata incastrata a
Perugia già incastrata nella
grandediscovery ?! E il “ ride ben
che ride l’ultimo” da lui
pronunciato al cellulare da me
chiamato l’11 ottobre del 2012 non
ce lo vogliamo mettere?! E le
riunioni nella stanza di Pesci con
Palamara .. da me testimoniate per
diretta visione nel 2010 e
l'averne visto i rapporti stretti
quando Palamara oscillava tra MD e
UNICOST prima di paracadutarsi lì
in concordato accordo, ce li
vogliamo mettere o no ?!
1. Cosa sta emergendo
Ma cosa sta esattamente
emergendo dalle indagini di
Perugia sulla procura di Roma e
politici e reto a venire e che
ruolo ha/ha avuto la
grandediscovery che ha raggiunto
sistematicamente e con prove
dirette tutte le sacche di
legalità delle istituzioni ?! E
l'intervento delle sacche di
legalità delle istituzioni sta
scatenando uno scontro di potere
nella cordata già trasversale che
dava assalto al CSM ed alla
giurisdizione ?!
N.B: Quasi tutti i
nominati oggi nella stampa sono
“nominati” a fronte di prove ed
analisi nella grandediscovery, e
gli articoli allegati risalenti
al 2012 e successivi ne sono la
prova.
Dunque, mentre il popolo
della rete (terminologia altrui e
ridicola) si trastullava in
osservazioni sul Monarch o sul
caso individuale (mio) e non
mancava negli anni passati chi
negava “sputtanandosi”, è la
magistratura italiana che sta
scoperchiando l’intero intrigo ed
attentato alla giurisdizione, che
emerge negli esatti termini in cui
è stato analizzato, descritto e
provato per otto anni di lavoro da
chi vi scrive, tranne per ora la
porzione di fatti di cui era
protagonista coperta una appendice
deviata militare che lavorava in
sintonia con la cordata più
deviata dei romani magistrati in
Procura, grazie agli ormai noti
collegamenti di Stefano
Pesci&soci. Peccato, per ora:
lì la radice più profonda di una
inedita scalata “eversiva” ai
gangli della magistratura.
*** E, “chicca” per la
grandediscovery, Palamara era
comparso nella prima fase
operativa 2006 2008 per
strutturare la mission
impossible
…. quale longa manus di
Pesci=Cascini. Palamara,
proprio lui, che nell’estate
2006 e poi il 3 gennaio 2008 ,
mai incontrato e frequentato
prima e mai più visto,
rispettivamente “compariva”
“casualmente”
in piazza Campo dei Fiori
dove ero al bar con amico
e poi nella piazzetta di
ghiaccio allestita per il
pattinaggio in Roma nella zona
dell’AUDITORIUM. Indovinate con
chi stava lì Paolo Ferraro ?!
Con le sue due piccole adorate
figlie e con la Sabrina della
Cecchignola, messagli nel
frattempo sotto da Roberto
Amorosi (il
video DOSSIER
PARTE
SECONDA
CONTESTUALIZZAZIONE, va
ascoltato e visionato. ne vale
la pena), IL
controllo/testimonianza
sulla efficienza attiva
della “honey trap” trappola
emerge
evidente .. ma allora a
dirla tutta consideravo Palamara
esattamente come lo ha
considerato pubblicamente
Francesco Cossiga nel 2008, con
la differenza che Cossiga sapeva
bene cosa si celasse dietro la
faccia di Palamara,
ragionevolmente. Io no, nel
2007-2008. E Cossiga avrebbe
fatto bene ad alludere almeno un
pò più esplicitamente a quel che
si celava, ma avrebbe toccato i
piani più bassi del cemento di
potere e lui non poteva.
Nulla sapevo dei. suoi variegati
rapporti con il "mondo del
calcio" ma un caso
ha voluto che venissi a
sapere nel 2008 della "passione"
"sportiva" per la Lazio da parte
della Sabrina della Cecchignola
.....
2.
Ripartiamo con ordine
illustrando cosa sia emerso e
cosa stia accadendo sotto un
profilo istituzionale.
(la spiegazione che segue
è semplificata per i non
giuristi).
La giurisdizione in quanto
interpretazione sistematica del
diritto ed applicazione concreta,
previo corretto vaglio dei fatti,
costituisce il cuore dello Stato.
Essa presuppone la attribuzione a
funzionari particolarmente
selezionati e qualificati, a
ciascuno giudice monocratico o
collegiale, dello jus dicere e
della potestà punitiva, e con la
variante a gerarchia attenuata ma
rinforzatasi nei fatti, a ciascun
pubblico ministero della potestà
investigativa e di rinvio a
giudizio (i giuristi dicono,
meglio, dell’esercizio della
azione penale e delle funzioni
inquirenti e requirenti).
Di qui la istituzionale
od eversiva esigenza di selezionare i
capi delle Procure e degli uffici
giudiziari, organizzare il
controllo degli snodi giudiziari
posizionando giudici affidabili e,
se necessario, intervenire ex post
sui singoli giudici. Non va
dimenticato che i giudici per
necessaria garanzia costituzionale
sono inamovibili e la assegnazione
di incarichi e ruoli a domanda
insieme al principio di rotazione
la fanno alla grande nel mondo
giudiziario.
Dalla bivalenza ed
eterogenesi dei fini la relativa
abilità nell’inganno: in fondo ci
si muove avendo a riferimento le
stesse esigenze, cambiano il fine
legale od illegale ed i metodi. E
la esclusiva lettura
“politico-partitica” o
“correntizia” del tutto è a sua
volta mero mangime per il pollaio,
che le logiche e le forze sottese
sono ben più amplie.
Il nostro sistema
costituzionale comunque ha
accentuato il ruolo di garanzia
del riparto tra diversi gradi e
dei rimedi impugnatori vari, e il
dato pluralista e di verifica ne è
connotato essenziale.
Ma anche le norme che
disciplinano la competenza
funzionale, cioè sottraggono la
competenza ordinaria al giudice
del fatto quando una delle parti
sia magistrato, attribuendola al
giudice del capoluogo del
circondario limitrofo secondo
distanza chilometrica, hanno un
peso di garanzia globale del
sistema molto più rilevante di
quando oltre ottanta anni fa si
pensava ragionando in termini di
interessi e conoscenze individuali
tali da alterare la terzietà pura
della giurisdizione locale cui
appartiene il magistrato
“interessato”.
Proprio la dialettica
incrociata dei controlli
legali e le risorse
fondamentali del nostro
sistema giuridico e
costituzionale.sono oggi
venute in gioco, legittimando
nuovamente diritto e Stato. Ma si parla solo di
“delegittimazione”.
Il concetto di “sacche di
legalità” quale neologismo da me
coniato attiene alla circostanza
ulteriore che qualsiasi modello di
progressivo controllo ed
infiltrazione nel nostro sistema
giudiziario, circolari e
periodiche le nomine, si traduce
in un risiko complicato a tal
punto che ... nel biennio
2018-2019 la Procura di Perugia è
sfuggita alla sorte di circondario
“controllato dalla cordata
eversiva”.
Ciò non accadde ad esempio
nel 2011 quando a Procuratore di
Perugia vi era il dott. Fumu, che
si rivelò in “perfetta sintonia”
con la cordata in ascesa nella
magistratura romana sin altri
scritti abbiamo decritto il tutto
a partire dall’incontro tra Fumu e
Giancarlo Capaldo l’11 marzo del
2011. Ciò chiarito insieme alla
circostanza che otto anni di
grandediscovery e cioè di prove ed
analisi hanno miratamente formato
e informato, contando fermamente
sui naturali anticorpi nel nostro
sistema, ora è il momento di
riflettere sulla portata reale di
ciò che sta accadendo ed è emerso
sinora.
Il golpe
sub-istituzionale strisciante
emerso (quale fuoriesce dalla
stessa sub-informazione
generalista)
Se Palamara e
chi sta dietro o subito sopra,
Ferri e cordata discorrendo,
avessero incontrato l’intero
Parlamento in tema di nomine e
dossieraggi e quant’altro
(trasferimenti ed eliminazione
di magistrati non affidabili)
avrebbero fatto una cosa
rischiosa (945 persone troppo
variegate) ma gravissima, in
violazione del sistema
costituzionale che prevede una
partecipazione ridotta e
selezionata di membri eletti dal
Parlamento al governo della
magistratura realizzato
attraverso l’organo di
autogoverno CSM. Per tale
ragione il CSM, pensato dal
costituente per assicurare
autonomia indipendenza ed
efficienza del potere
giudiziario. è composto per due
terzi da magistrati di merito e
legittimità eletti nella
magistratura più, quali membri
di diritto pro tempore, il
Presidente della Cassazione ed
il procuratore Generale della
Cassazione in carica e
presieduto dal Presidente della
Repubblica.
Gli eventi
perugini svelano la importanza
del mantenere indipendente la
magistratura e qualsiasi balzana
idea di maggior controllo
politico si muove nella
direzione avversata dal
costituente (la medicina,
peggior del male). Oggi è il
trionfo della idea costituente,
ma la stampa ufficiale non lo
dice. Qualche commentatore la
butta seccamente sul mero
“scontro di potere” il che, non
dicendo quali poteri quali
dinamiche e quali soggetti,
equivale a lavarsene le mani,
mediante una dietrologia
qualunquista. Ma persino
Pasquino resuscitato sarebbe più
attento e concreto, oggi.
Il controllo
della magistratura, già tentato
organicamente ai tempi della
originaria P2, oggi emerso in
termini di strategie percorse
assai più complesse ed
allarmanti, è ben altro che “il
cordatismo” interno e nulla
c’entra con l’associazionismo
ideale: è frutto di strategie di
occupazione di gangli
fondamentali in funzione di
esigenze che vanno ben oltre il
carrierismo puto, che pur esiste
come substrato utilizzabile.
Quel che viene accertandosi
nasce anche da fuori e mira a
piegare lo snodo del potere
giudiziario, per esigenze varie
ma comunque per la esigenza di
piegare e controllare il più
possibile la indomita
indipendenza della magistratura
nostrana, che da nuova prova di
sé oggi, come ho auspicato con
molteplici appelli da otto anni,
pubblicamente.
Bene. I
nostri magistrati
eversivi hanno
incontrato non il Parlamento ma
soggetto/i politici non certo
muniti di procura parlamentare o
di partito, cooptati si direbbe,
ma espressivi già solo perciò di
un cemento di potere segreto.
Non a caso la segretezza degli
incontri e non a caso la
difficoltà storica di far
emergere questo coperto cemento
trasversale di potere nascosto
(altri lo chiamavano “occulto” o
lo chiamavano”forte”).
Ma si sa, le
indagini su associazioni
eversive a delinquere, vieppiù
qualora si avvalgano anche di
metodi di stampo mafioso, non
sono così facili specie e
vadano allargate a centri di
potere estremamente solidi e
pericolosi.
Va infine
detto senza infingimenti, che ex
ante appare evidente l’interesse
sovranazionale e segnatamente di
alcune essenziali componenti
militari e segrete statunitensi
ed anglosassoni ad una vicenda
di progressiva infiltrazione e
controllo, oltre le banali
esigenze della amplia componente
corrotta nella politica nostrana
e in quota ormai di pubblico.
dominio, della magistratura. Ma
la corruzione economica (o dei
favori anche sessuali) è
strumento, e una sola delle
componenti del fenomeno, e anche
in questo caso conta chi
corrompe come e per quali fini
generali o particolari.
Semmai ce ne
fosse bisogno oggi (ex post
rispetto alla fase di avvio
delle indagini perugine che
stanno scuotendo lo Stato
piuttosto che i soli magistrati
ed il CSM, dopo otto anni di
grandediscovery a suo modo
“preparatoria”), le ascendenze
ed appartenenze di profumo
transoceanico di Cosimo Ferri figlio
del
più
noto
parlamentare del
PSDI, e le radical sionista
dello, strettamente collegato a
Ferri, Giuseppe
Corasaniti (oggi a
capo del dipartimento del MG con
un ministro “five stars”) e
l’espandersi delle cordata verso
i lidi ex migliorasti ben
presenti in AREA-MD ed UNICOST,
svelano fenomenicamente la
natura del cemento trasversale
che va emergendo nelle indagini.
Tutti già
coinvolti in prima persona
nella gestione antecedente
o successiva del
CASO
PAOLO
FERRARO
… e tutti
vagliati con supporto di prove
dirette. Solo che ce ne è
voluta per far capire che il
CASO era la chiave di volta e
ben altro, di più generale.
Ma non è
finita: perché sotto ciò che
appare oggi vi è il ben di ...
ulteriore che abbiamo in quota
trattato con prove dirette per
otto anni interi.
Di qui il
“tentativo” di smarcarsi di
Giuseppe Cascini e della
stessa cordata più a lui
strettamente connessa, la
“indignazione” di Stefano
Erbani magistrato comunque in
storico certo collegamento con
Cascini e posizionato nella
organizzazione della
Presidenza della Repubblica,
Di qui il
cupo silenzio di Stefano Pesci
e di altri.
Di qui
l’ultimo disperato tentativo
del 30 novembre 2018 di
eliminare chi vi scrive,
mediante la ignominiosa
iniziativa volta (incredibili
dictu) a farmi dichiarare
incapace di. Intendere e
volere. Ma Paolo Auriemma e
Giuseppe Corasaniti presenti
dentro e fuori dell’aula, quel
giorno, erano letteralmente
preoccupati proprio di quello
che in extremis si ordiva:
loro sapevano delle indagini a
Perugia, io NO.
IL SISTEMA DI PROVE SULLA
INTEGRALE FALSIFICAZIONE
UTILIZZATA PER LA ILLEGALE
DISPENSA PER FANTOMATICA
INETTITUDINE DI PAOLO FERRARO
Crollano,
tassello per tassello.
Oggi altri
tasselli “giudiziari” minori in
un sistema di contro potere, che
qualcuno impudicamente tenta di
banalizzare “si era da tempo
fatto così”, si vanno
autoeliminando e dimettendo e
Palamara “parla”.
La componente
esoterico militar infiltrata
attraverso Pesci nell’epicentro
romano si va sfaidando e mi
giunge voce che il generale
Marchetti, referente primario,
anziano, sarebbe deceduto di
recente, ma non ho conferme, Ma
alla azione sfociata nella
mission impossible contro Paolo
Ferraro, in posizione di
supervisore occasionale emerge
anche proprio Palamara e ,ad
esser precisi, emergono anche
Roberto Amorosi e Giacinto
Bisogni, magistrato “pariolino”
della MD migliorista, comparso
nella area di sosta auto-grill
prima della autostrada A1 quando
con la Sabrina della
Cecchignola, messami sotto da
Roberto Amorosi, ero in partenza
per recarmi nell’ottobre 2007 a
ricevere in Toscana premiazione
del MEMORIAL Gian Paolo
Bardelli, lo stesso Bisogni che
già monitorava ai tempi in cui
mi misero sotto Silvia Canali.
Tutto gestito/monitorato con le
modalità loro, folli, del
“casus” pilotato nella
insipienza del destinatario.
Gli intrecci
che emergono dalle parallele
indagini di Messina, che
estendono il quadro, confermano
che proprio il basamento
complesso di un cemento di
potere trasversale e di
collusioni e depistaggi e ben
altre attività, viene ad esser
per ora inizialmente estirpato
venendone messo, comprese le
prime radici, sul palco della
informazione pubblica. La
informazione non ce la fa a
depistare e basta solo
interpretare anche solo i dati
resi pubblici. Di qui, a fronte
della esigenza, il mio minuscolo
presente contributo.
Non so.
Non so se
tutto verrà ricostruito ed
indagato, ma ricordo a tutti che
nel 2012 mentre stavo subendo
l’attacco distruttivo ordito, a
due passi dalla mia artefatta
dispensa per fantomatica
inettitudine, resa criminalmente
possibile dal governo
sotterraneo condiviso
dell’organo di autogoverno della
magistratura, ebbi la forza o
l’intuito di scrivere due
articoli oggi un poco
illuminanti.
In uno
descrivevo, anche
“immaginificamente” il processo
dinamico in atto da quasi un
ventennio, e descriveo le
metodiche di infiltrazione e
controllo funzionali ad un colpo
di stato silente (Edward
Lurwack), mentre descrivevo
la cordata romana “Papè
Alèppe”
e
nell'altro
formulavo
sulla scorta d quello che era
accaduto ed avevo appreso una
prima bozza (“autoironica” ma
non troppo) di contestazione del
reato di associazione
per delinquere ex art. 416 bis
cpp. Li allego i due
articoli, chiedendo venia per la
loro -di allora- relativa
“astrattezza”: chissà che non
vengano utili oggi concretamente
alle sacche di legalità nelle
istituzioni che danno segno di
vitalità vera. A Perugia, a mio
avviso, servono, come titolo
“ideale” per aprire la visuale
meglio, ammesso ch ne abbiano
bisogno.
E nell’epoca
in cui convergono le scoperte
che legano in un filo sottile il
caso Moro, le stragi di Roma e.
Palermo , e la ridda di
infiltrazioni e depistaggi
coinvolgendo corpi separati e la
magistratura deviata stessa (era
ora!) , auspico che un CASO
passe-partout “minore” per la
natura pur gravissima dei fatti,
ma enorme per le attività
disvelate e le chiavi di volta
apprese, già chiaro, e fornito
di tutte le prove, venga
affrontato e risolto da un nuovo
CSM indipendente o dal Consiglio
di Stato ... magari
indipendente.
E’ finita la
mia solitudine intellettuale,
cari magistrati fedeli al ruolo
ed alla Costituzione: siete la
stragrande maggioranza, sapete
quasi tutto e non vi possono più
imbambolare con metodiche
pettegole e depistaggi.
Fatemi
scherzare un istante. Non si
merita Paolo Ferraro una azione
di legalità semplice e lineare
dopo otto anni di
grandediscovery irta di prove
dirette e non chiacchiere, che
ha anticipato eventi e prove,
sul suo scelto ”sacrificio”
personale ?!
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
DOSSIER PARTE PRIMA I FATTI SCOPERCHIATI
CON PROVE DIRETTE DA PAOLO FERRARO
GRANDEDISCOVERY 1, 2 e 3 IN ATTESA
DI VIA POMA PROVE DIRETTE e
VIDEO INTERVISTA
VIDEO INTERVISTA
CONTESTUALIZZAZIONI e prove dirette. *CONSIGLIATO*
https://www.facebook.com/ DOSSIER PARTE TERZA GRANDEDISCOVERY VIOLENTE REAZIONI, STRATEGIE, PISTA PARA-ISTITUZIONALE E PSICHIATRICA E PROVE INSORMONTABILI SULLA FALSIFICAZIONE DEL TUTTO www.facebook.com/PAOLOMAG/ Al Procuratore di Roma cons. Giuseppe Pignatone 8
gennaio 2019
OGGETTO. UN DOSSIER
ARTEFATTO CHE VIAGGIA SOTTO
TRACCIA O PER MILLANTERIA. Ora
intervengano Stato e magistratura.
Palamara, longa manus nel
Csm: tangenti per nomine e dossieraggi sui pm
“nemici”
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
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VIDEO PRINCIPALI DELLA GRANDEDISCOVERY
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